20070502

Valle del Liri e Sistema Aurunco: cenni sui problemi dello sviluppo.

Sulla direttrice Sora (polo intercomunale)-Roccasecca-Cassino si è sedimentato lo sviluppo urbano, produttivo e terziario del dopoguerra e il sistema di servizi di livello sovraurbano (Pontecorvo risulta un polo eccentrico di questo sistema).
Lo sviluppo ha scomposto e ricomposto risorse ed energie locali, ridisegnando l’assetto del territorio e la sua struttura funzionale. Alcune realtà hanno conservato o rafforzato il loro ruolo, anche attraverso storie travagliate, altre hanno subito un lungo declino, che in alcuni casi è diventato marginalità. Nell’assetto prebellico della valle del Liri c’è ancora un rapporto mediato e organico fra i luoghi dello scambio e della produzione industriale e i luoghi delle attività territoriali e ambientali storiche. Poi, da una condizione di gradualità nella diversificazione degli elementi dello sviluppo, si perviene nel dopoguerra ad un quadro di immediato e ravvicinato contrasto fra luoghi dello sviluppo e della marginalità. Le centralità sono le stesse ma è la natura del rapporto che cambia.

Intorno a questo asse dello sviluppo si dispongono una serie di centri in larga parte collinari che assolvono oggi funzioni prevalentemente residenziali e quasi suburbane, un assetto che è il frutto dell’abbandono di grandi risorse naturali di cui l’insediamento minore e storico era il tramite principale.
Tuttavia da più di un decennio le risorse naturali e la sedimentazione storica sono di nuovo al centro dell’attenzione e, intorno alla ricerca di un nuovo rapporto con l’ambiente e con le realtà locali, si costruisce in molte parti d’Italia un nuovo mercato turistico e nuove ipotesi di sviluppo.

Se sul piano della offerta di arte, storia e cultura i sistemi locali del Lazio, fra Roma e Napoli, soffrono di una condizione “minore” difficilmente superabile nel confronto con le vicinissime metropoli storiche del Centro - Italia, sul piano della offerta ambientale, della contestualizzazione e della percezione della integrazione della storia e delle culture materiali, possono vantare un differenziale reale nei confronti delle aree metropolitane.
I centri storici minori si leggono in questa prospettiva come una rete di supporto qualificata e coerente con le prospettive di sviluppo della fruizione ambientale.
La rete ambientale e quella dei centri storici minori, le polarità ambientali e il loro continuo rincorrersi e ricollegarsi tra comprensori limitrofi sono dunque le risorse centrali di una risposta competitiva del sistema locale che non rinuncia agli elementi di continuità delle relazioni storiche con Roma e con Napoli, ma le salvaguarda come canali di afflusso di un nuovo mercato.

Occorre naturalmente tener ben presente che una effettiva messa a regime di un tale sistema di sviluppo è operazione di medio e lungo termine come può insegnare l'esperienza del Parco d’Abruzzo, che trae oggi buoni e stabili frutti da una lunga esperienza di costruzione e valorizzazione. In questa prospettiva il comune di Esperia e tutto il sistema della bassa valle del Liri e degli Aurunci ha da dare un contributo fondamentale allo sviluppo complessivo dell’area integrata e alla sua apertura a circuiti turistici di livello regionale e interregionale.


Documento su "Integrazione di Esperia e del sistema aurunco - bassa valle del Liri nell'area integrata Legge Regione Lazio 40/1999 " Valle del Liri.....


Nessun commento: